Steingraeber & Söhne è il nostro fiore all’occhiello; siamo orgogliosi di essere i rivenditori esclusivi per l’Italia.

Steingraeber & Söhne produce esclusivamente prodotti high-end. Ne è dimostrazione l’adesione della fabbrica alla Chamber of Handcrafts for Bayreuth/Upper Franconia, in collaborazione con la German Confederation of Skilled Crafts, che ne ha conferito il titolo “Marchio di Qualità”, assegnato dopo aver completato con successo i test di certificazione più rigorosi per i processi di produzione nel paese. Sono numerosi i requisiti di qualità rispettati dal marchio Steingraeber & Söhne, come ad esempio l’utilizzo per almeno l’80% di materiale grezzo proveniente dalla Germania.

Nella storia l’azienda Steingraeber ha subìto evoluzioni e migliorie notevoli, sopratutto da quando alla guida dell’azienda c’è Mr. Udo Schmidt-Steingraeber, vero e proprio leader e titolare della fabbrica. Il frutto di queste migliorie lo si può apprezzare ogni volta che si entra in contatto con uno di questi prestigiosi strumenti, decine e decine di accorgimenti che rendono questi strumenti il meglio che si può trovare in commercio.

Catalogo Pianoforti Steingraeber

Ognuno di questi modelli è pensato con l’obiettivo di destinarlo ad utilizzi diversi, non quindi per riempire le varie fasce di prezzo. Non si tratta di una scalata verso il miglior modello, ma tutti hanno caratteristiche e specifiche particolari, atte all’indirizzare ogni strumento per un utilizzo diverso, senza quindi penalizzare gli strumenti più piccoli.

Piano 122 T

Steingraeber 122T

Piano 130 T

Steingraeber 130 T

Piano 138 K

Steingraeber 138 K

Ogni strumento dell’intera gamma subisce lavorazioni particolari ed è costruito con materiali della migliore qualità, dalla placcatura della tastiera in minerale per i cromatici e in ebano per i diatonici, la martelliera “Diamond Shaped”, di cui Steingraeber è l’unico utilizzatore, parti lignee della meccanica selezionate una ad una secondo numerosi princìpi, ponticelli studiati apposta per ottimizzare i punti di lettura sulla tavola armonica, tavole armoniche essiccate e lavorate con il metodo della sabbia una ad una, viti di regolazione create su misura con una maggior precisione di regolazione, l’utilizzo di abete di altissima qualità anche per le parti strutturali del pianoforte, in modo da far risuonare ogni sua parte, rosette di fondaggio dei tasti in un panno speciale e con strati di regolazione di MDF, al fine di trasmettere la vibrazione di ogni nota al dito del pianista e altre decine di accorgimenti unici.

Salon Grand A-170

Steingraeber Salon Grand A 170

Salon Grand B-192

Steingraeber Salon Grand B 192

Chamber Concert Grand C-212

Steingraeber Chamber Concert Grand C 212

Semi Concert Grand D-232

Steingraeber Semi Concert Grand D 232

Concert Grand E

Steingraeber Concert Grand E 272

Steingraeber propone anche la possibilità di farsi costruire veri e propri modelli su misura, in accordo col cliente, si effettuano lavori al mobile per una univoca personalizzazione dello strumento. Le proposte dell’azienda, essendo artigianale, sono molte e interessanti, tanto da invitare costantemente i clienti a visitare la fabbrica.

La Storia

La fabbrica costruisce pianoforti dal 1852 presso Bayreuth, una piccola cittadina sita a cento chilometri a nord di Norimberga, uno dei centri culturali sulla musica a livello mondiale, dato che è la città che ospita annualmente il Festival di Wagner presso il Festspielhaus, teatro progettato con la sua collaborazione su misura delle sue opere, e tuttora gestito dai suoi eredi, fulcro mondiale per la musica classica. Questa caratteristica sull’ubicazione della fabbrica ha favorito il contatto con pianisti e compositori tra i più importanti di sempre, uno su tutti Franz Liszt, che hanno avuto la possibilità di provare e comprare questi pianoforti rimanendone pienamente soddisfatti. Nella fattispecie, proprio l’ultimo pianoforte di Liszt è uno Steingraeber, tuttora conservato e visitabile presso la hall della casa Steingraeber.

Accessori Steingraeber

Argomento interessante di tale fabbrica è la lunga lista di accessori, quali ad esempio il Sordino, sistema già adottato tantissimi pianoforti da diversi costruttori in tutta l’epoca Romantica dell’800, pensato per arricchire la dinamica dello strumento e di modificarne il timbro. Usato da compositori e pianisti come Schubert, Beethoven, Chopin e altri, cadde in disuso con l’iniziare del ‘900 vista la differente richiesta da parte dei pianisti. Con l’incrementare delle superfici e dei posti a sedere delle sale di ascolto, i pianisti (e il pubblico) chiedono al pianoforte più potenza, più volume, a discapito però di capacità dinamiche favorite da accessori di notevole pregio come il Sordino. Il Maestro Jura Margulis in collaborazione con Steingraeber & Söhne ne riprogettano una versione adattandola al D-232 della fabbrica, vero e proprio gioiello della casa costruttrice, costruendo uno strumento eccezionale suonato ed elogiato da pianisti di fama internazionale come Martha Argerich e Paul Badura Skoda. Proprio Paul Badura Skoda, in contatto con la fabbrica, consiglia di aumentare la fruibilità dell’accessorio aggiungendo una ginocchiera atta all’attivazione del Sordino, lasciando la possibilità di usare contemporaneamente il pedale tonale.

Altro accessorio di notevole intuizione è il “Steingraeber Ferro Magnetic Action” (SFM) equipaggiabile sui verticali 130 e 138, è un sistema che sostituisce la funzione svolta dalle molle del montante con un magnete al neodimio posto sulla punta dello stesso montante e attratto da una piccola sfera di ferro incastrata nel legno della noce del martello. Questo accorgimento permette una risposta della meccanica molto più celere del sistema con la molla (sistema usato da tutti i pianoforti in commercio), dàndo al pianoforte un tocco molto più simile a quello di un pianoforte a coda. Gli altri accessori sono il sistema Phoenix, una piastrina di acciaio posizionata su ogni intersezione delle corde con il ponticello, atto a ridurre la perdita di vibrazioni della corda; La tavola armonica interamente in fibra di carbonio oppure a doppio strato (sotto carbonio, sopra abete) per eliminare i problemi portati da troppo caldo e umido, trattasi infatti di un sistema pensato per il mercato orientale; Il coperchio dei pianoforti a coda in alluminio alveolato, materiale progettato per l’aeronautica che loro utilizzano per ridurre l’assorbimento di vibrazioni, quindi di suono, portato dai normali coperchi in legno.

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